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Con le procedure d’asilo celeri, che saranno introdotte in Svizzera all’inizio del 2019, chi cerca protezione saprà rapidamente se può restare nel nostro Paese. L’Agenda Integrazione crea i presupposti per permettere ai rifugiati e alle persone ammesse provvisoriamente di integrarsi rapidamente nella nostra società ed entrare nel mondo del lavoro. La Confederazione e i Cantoni partono dal presupposto che il 70 per cento circa dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente in età lavorativa ha potenzialmente le capacità per integrarsi in modo duraturo nel mercato del lavoro e provvedere quindi ai loro bisogni e a quelli della loro famiglia nel lungo termine. Grazie all’Agenda Integrazione sarà possibile impiegare meglio questo potenziale interno al nostro Paese e l’economia svizzera potrà reclutare meno lavoratori provenienti dall’estero.
I Programmi d’integrazione cantonali (PIC) offrono già tuttora ai Cantoni un quadro di riferimento per tutte le offerte di promozione specifica dell’integrazione e regolano le sinergie con le strutture ordinarie. Pertanto non occorre un riassetto radicale della promozione dell’integrazione. Lo scopo dell’Agenda Integrazione è quello di mettere in campo misure specifiche più precoci e più incisive.
L’efficacia delle misure dell’Agenda Integrazione Svizzera è sottoposta a regolari verifiche.
Gli obiettivi suindicati riguardano i rifugiati in età prescolastica (0-4 anni) nonché i giovani e gli adulti (dai 16 anni). I rifugiati in età scolastica sono invece accolti direttamente nelle strutture ordinarie della scuola dell’obbligo, dove beneficiano di un sostegno mirato. Il settore dell’educazione rientra nella competenza cantonale, pertanto le spese afferenti sono interamente a carico dei Cantoni e dei Comuni. Nonostante il suo ruolo del tutto cruciale per l’integrazione, la scuola dell’obbligo non è parte integrante dell’Agenda Integrazione.
Per garantire il finanziamento di tali misure, i Cantoni riceveranno dalla Confederazione una somma forfettaria per l’integrazione pari a 18 000 franchi per persona. Da una serie di rilevamenti approfonditi nei Cantoni e da calcoli effettuati in comune è emerso che il processo d’integrazione auspicato richiede ulteriori finanziamenti. In una seconda tappa, la Confederazione e i Cantono verificheranno globalmente, nei prossimi due anni, il finanziamento dell’alloggio, dell’assistenza e dell’integrazione nell’ambito del settore dei rifugiati e dell’asilo. L’obiettivo è quello di semplificare il sistema di finanziamento, sgravare Confederazioni e Cantoni a livello amministrativo e rafforzare gli incentivi all’integrazione. Il Consiglio federale si attende così anche un appianamento delle differenze esistenti tra i Cantoni in relazione alle misure d’integrazione e i loro effetti.
Ipotizzando che annualmente i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente siano circa 11 000, a breve termine questo processo si tradurrà per la Confederazione in un aumento delle uscite annuali pari a 132 milioni di franchi. Secondo dei calcoli tuttavia, per ogni franco investito, gli enti pubblici risparmieranno, grazie all’Agenda Integrazione, fino a quattro franchi per persona in età lavorativa. Da un calcolo basato su un modello matematico, emerge ad esempio che per ciascun adulto (26-49 anni) che, grazie all’Agenda Integrazione, si integra più rapidamente nel mondo del lavoro, il settore pubblico potrà risparmiare in media 90 000 franchi circa. Le misure inoltre sgravano non solo il sistema dell’aiuto sociale ma anche il settore formativo, precisato che le prestazioni in materia d’integrazione, attualmente fornite dal settore formativo a questo gruppo di persone, non rientrano nell’Agenda Integrazione.
L’Agenda si limita al settore dell’asilo. Entro la fine del 2019 vanno inoltre chiarite determinate questioni relative in particolare all’organizzazione e al finanziamento di prestazioni d’integrazione preliminari per giovani e giovani adulti che arrivano in Svizzera senza essere richiedenti l’asilo.
L’elaborazione dell’Agenda Integrazione è iniziata nel mese di marzo 2017 dai dipartimenti federali competenti (Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP e Dipartimento federale dell’economia, della formazione della ricerca DEFR) insieme alle preposte Conferenze governative cantonali (Conferenza dei Governi cantonali CdC, Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione CDPE e Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali CDOS) e sarà attuata verosimilmente nella primavera del 2019.
Au nom du Secrétariat d'État aux migrations (SEM), l’Haute école spécialisée bernoise (BFH), en collaboration avec socialdesign AG 2019-2020, a réalisé une étude sur la mise en œuvre de l’Agenda d'Intégration Suisse (AIS) dans le domaine de la « gestion au cas par cas ».
Rapport (avril 2020) (Questo documento non è disponibile in italiano)
Atelier 1 AIS - La gestion au cas par cas sur l’ensemble du processus
Atelier 3 AIS - Encouragement de l’aptitude à suivre une formation